JP (Giampaolo)
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JP (Giampaolo)
Beh.. dopo tante presentazioni non potevo essere da meno...
Cercherò di essere più sintetico del mio solito, anche perché non mi piace parlare molto di me..
Giampaolo Cusati (JP per gli amici), classe 1964, sono stato introdotto al modellismo navale da mio papà, falegname di professione e modellista navale statico per diletto che ha sempre costruito da disegni (principalmente Aeropiccola, perché erano quelli in vendita 40 anni fa...)
Prima di mettere mano alla mia prima costruzione, a 17 anni circa (un Bounty che non so più dove possa essere naufragato) avevo sempre guardato lui durante le costruzioni, passandogli chiodini, martello, seghetto colla, etc... ma senza mai intervenire. Facevo (e male) modellini di aerei in plastica dell'Airfix, praticamente montati malissimo e verniciati peggio.
Poi ho preso gusto all'autocostruzione di modelli statici navali (in completa controtendenza con l'istruzione in quanto mi sono diplomato perito aeronautico :-) ) e da allora non ho mai più smesso (lavoro e famiglia permettendo).
All'inizio erano quasi tutte navi a vela, modelli basati su disegni delle varie case produttrici di kit di quegli anni (Mamoli, Amati, Navimodel, Mantua e l'immancabile Aeropiccola), poi sono passato, piano piano, verso disegni comprati in giro (musei principalmente) per poi "atterrare" all'autocostruzione basata su ricerca e confronto tra disegni, dati ed informazioni.
In questi ultimi dieci anni circa ho sviluppato una "insana" passione per le navi brutte, tozze e magari poco viste in giro... e quale migliore periodo di quello della marineria da guerra che va dal 1860 al 1890? Periodo in cui l'aspetto spesso grottesco di una nave da guerra serviva a dimostrare la sua "forza bruta" senza troppi fronzoli od orpelli....
E così mi sono gettato a corpo morto sullo studio di questo periodo, realizzando nel contempo alcuni modelli dopo anni di ricerca documentale.
Sono sempre stato abbastanza un "solitario" e solo da c.a. 5-6 anni ho iniziato a frequentare (come espositore) mostre e concorsi.
Prima ero solo stato un visitatore accanito.... che rimaneva a bocca aperta e scattava centinaia di foto (con impegni economici non indifferenti nello sviluppo e stampa, prima di decidermi a comprare la mia prima digitale)
Ho fatto parte, sempre negli ultimo 8-10 anni, di diversi club o associazioni, per approdare a quella attuale che mi vede socio da c.a. 3 anni (questo è il terzo) con molti alti e bassi (molti più bassi che alti) nelle vita di club.
Causa della mia vita lavorativa (lavoro praticamente da sempre per aziende multinazionali nel settore dell'informatica) che mi porta a lavorare all'estero per una buona metà del tempo, dedicando purtroppo sempre meno tempo al modellismo navale locale (e non solo a quello).
Ultimamente, pur avendo in costruzione un modello in scala 1:100 della corazzata spagnola Pelayo, ho iniziato a divertirmi con modelli navali in carta, su cui cercherò, in futuro, di descrivere le tecniche e l'approccio a questo tipo di modellismo da molti considerato "di serie B" , ma che permette belle ed interessanti realizzazioni e secondo me porta ad una apertura mentale maggiore anche verso il modellismo navale statico tradizionale.
Credo di aver detto anche troppo di me...
Ah... giusto.... dimenticavo!!
Soffro da morire il mal di mare, ma solo sull'acqua (sono capace di diventare verde con una ciambella addosso in 1 metro d'acqua) . Le turbolenze, in volo, invece, mi lasciano totalmente indifferente... quasi divertito!!!
Ciao ed a riscriverci presto
Jp
Cercherò di essere più sintetico del mio solito, anche perché non mi piace parlare molto di me..
Giampaolo Cusati (JP per gli amici), classe 1964, sono stato introdotto al modellismo navale da mio papà, falegname di professione e modellista navale statico per diletto che ha sempre costruito da disegni (principalmente Aeropiccola, perché erano quelli in vendita 40 anni fa...)
Prima di mettere mano alla mia prima costruzione, a 17 anni circa (un Bounty che non so più dove possa essere naufragato) avevo sempre guardato lui durante le costruzioni, passandogli chiodini, martello, seghetto colla, etc... ma senza mai intervenire. Facevo (e male) modellini di aerei in plastica dell'Airfix, praticamente montati malissimo e verniciati peggio.
Poi ho preso gusto all'autocostruzione di modelli statici navali (in completa controtendenza con l'istruzione in quanto mi sono diplomato perito aeronautico :-) ) e da allora non ho mai più smesso (lavoro e famiglia permettendo).
All'inizio erano quasi tutte navi a vela, modelli basati su disegni delle varie case produttrici di kit di quegli anni (Mamoli, Amati, Navimodel, Mantua e l'immancabile Aeropiccola), poi sono passato, piano piano, verso disegni comprati in giro (musei principalmente) per poi "atterrare" all'autocostruzione basata su ricerca e confronto tra disegni, dati ed informazioni.
In questi ultimi dieci anni circa ho sviluppato una "insana" passione per le navi brutte, tozze e magari poco viste in giro... e quale migliore periodo di quello della marineria da guerra che va dal 1860 al 1890? Periodo in cui l'aspetto spesso grottesco di una nave da guerra serviva a dimostrare la sua "forza bruta" senza troppi fronzoli od orpelli....
E così mi sono gettato a corpo morto sullo studio di questo periodo, realizzando nel contempo alcuni modelli dopo anni di ricerca documentale.
Sono sempre stato abbastanza un "solitario" e solo da c.a. 5-6 anni ho iniziato a frequentare (come espositore) mostre e concorsi.
Prima ero solo stato un visitatore accanito.... che rimaneva a bocca aperta e scattava centinaia di foto (con impegni economici non indifferenti nello sviluppo e stampa, prima di decidermi a comprare la mia prima digitale)
Ho fatto parte, sempre negli ultimo 8-10 anni, di diversi club o associazioni, per approdare a quella attuale che mi vede socio da c.a. 3 anni (questo è il terzo) con molti alti e bassi (molti più bassi che alti) nelle vita di club.
Causa della mia vita lavorativa (lavoro praticamente da sempre per aziende multinazionali nel settore dell'informatica) che mi porta a lavorare all'estero per una buona metà del tempo, dedicando purtroppo sempre meno tempo al modellismo navale locale (e non solo a quello).
Ultimamente, pur avendo in costruzione un modello in scala 1:100 della corazzata spagnola Pelayo, ho iniziato a divertirmi con modelli navali in carta, su cui cercherò, in futuro, di descrivere le tecniche e l'approccio a questo tipo di modellismo da molti considerato "di serie B" , ma che permette belle ed interessanti realizzazioni e secondo me porta ad una apertura mentale maggiore anche verso il modellismo navale statico tradizionale.
Credo di aver detto anche troppo di me...
Ah... giusto.... dimenticavo!!
Soffro da morire il mal di mare, ma solo sull'acqua (sono capace di diventare verde con una ciambella addosso in 1 metro d'acqua) . Le turbolenze, in volo, invece, mi lasciano totalmente indifferente... quasi divertito!!!
Ciao ed a riscriverci presto
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